L'INTERVISTA

Silvia Rovere (Assoimmobiliare): l’innovazione è la chiave per il futuro dell’immobiliare

“Il nostro obiettivo è un patrimonio a emissioni zero entro il 2050″, dice Silvia Rovere, presidente di Assoimmobiliare (Confindustria), che è anche impegnata in due startup. .”Tecnologia e sostenibilità sono una a servizio dell’altra”. “Va utilizzata la leva fiscale per attrarre gli investimenti dei privati”

Pubblicato il 26 Ott 2022

Silvia Rovere, presidente di Assoimmobiliare, l’associazione di categoria di Confindustria

In cinque anni di presidenza di Assoimmobiliare, l’associazione di categoria di Confindustria, Silvia Rovere ha più che raddoppiato le aziende aderenti portandole a 180. Piemontese di origine, studi all’Università di Torino, docente nello stesso ateneo e alla Sda Bocconi, Silvia Rovere sente la responsabilità della ruolo.  “Il nostro compito – spiega – è accompagnare la composita platea di aziende aderenti e cioè gli operatori e gli investitori istituzionali del real estate, SGR immobiliari, Siiq, fondi immobiliari, diversi primari istituti bancari, compagnie assicurative, i più importanti developer italiani e internazionali, le società pubbliche che gestiscono grandi patrimoni immobiliari e le società dei servizi immobiliari, della consulenza, dei servizi legali verso il futuro che per il nostro settore si può riassumere in una sola parola e cioè innovazione”.

Silvia Rovere: obiettivo emissioni zero entro il 2050

Un programma impegnativo, verrebbe da dire, tenendo conto del peso dell’immobiliare nell’economia italiana.

“È una bella sfida che abbraccia settori in forte sviluppo come il proptech e il fintech, ma è una sfida che va affrontata subito se pensiamo a cosa significhi la transizione in senso sostenibile del patrimonio immobiliare italiano. Il nostro obiettivo è un patrimonio a emissioni zero entro il 2050. Le città si trasformano per diventare grandi hub sociali, economici, di industria e innovazione e hanno bisogno di una visione politica con obiettivi di lungo termine. Servono scelte che mettano al centro la sostenibilità, la rigenerazione urbana e l’attrattività dei capitali domestici ed esteri per raggiungere gli obiettivi, ambiziosi, che abbiamo condiviso in sede europea. Come associazione confindustriale, lavoriamo per fornire il nostro contributo: sul fronte della sostenibilità abbiamo ad esempio appena firmato con Enea un protocollo sulla Diagnosi energetica obbligatoria”.

Lei accennava al proptech, ma come può la tecnologia aiutarvi in concreto?

“Il nostro è un settore che da tempo spinge sulla digitalizzazione nella progettazione e nella gestione degli immobili. Adesso ci sono nuove frontiere come l’internet of things, che si applica ad esempio alla sensoristica. Pensiamo a come si può intervenire sui consumi e sul risparmio energetici, un tema oggi di strettissima attualità, o sulla qualità dell’aria all’interno di qualsiasi edificio. La possibilità di accumulare e processare dati favorisce l’automazione della gestione tecnica di un immobile e quello che, è già prevedibile, sarà un prossimo traguardo e cioè la sua manutenzione predittiva”.

Tecnologia e sostenibilità sono una a servizio dell’altra

In Italia però scontiamo dei gravi ritardi e la zavorra di un patrimonio immobiliare residenziale e non residenziale che per il 60% ha bisogno di ristrutturazioni energetiche.

“Ed è per questo che, come Assoimmobiliare, chiediamo con forza che venga utilizzata la leva fiscale per attrarre gli investimenti dei privati. Ci sono alcuni passaggi come quello del 2025 dell’armonizzazione delle classi energetiche che possono essere definiti dei traguardi da raggiungere e superare. Il nostro è un comparto capital intensive che deve utilizzare tutte quelle tecnologie, dalla blockchain all’intelligenza artificiale, che ne aiutano lo sviluppo. Come amo ripetere: tecnologia e sostenibilità ambientale non sono in contrasto, ma una a servizio dell’altra, in un incrocio virtuoso fra le due transizioni”.

Il vostro comparto nel 2022 registra ancora una forte crescita, nonostante la crisi legata alla post pandemia e al conflitto in Ucraina con i suoi pesanti risvolti macroeconomici.

“Quest’anno, come avviene dal 2020, registriamo i maggiori tassi di crescita nell’ospitalità. Milano e anche Venezia sono le città dove di registrano i maggiori investimenti. La voglia di ripartenza serve a continuare ad investire negli edifici ma anche nei servizi delle tante destinazioni italiane a forte attrattività turistica. Cresce anche la logistica, fenomeno partito nel 2017, ma esploso dal 2019, grazie anche all’e-commerce. Il biennio 2019-2021 ha fatto registrare valori d’investimento per oltre tre miliardi, con una crescita del 90%”.

Lei è anche un’imprenditrice impegnata nel settore con due startup che si occupano di aste immobiliari tra privati e di premium housing rental nelle grandi città.

“Sono aziende, e me lo lasci dire con un certo orgoglio, fortemente innovative che puntano sulla tecnologia e guardano ai criteri Esg come a un faro. Ci stiamo muovendo bene e utilizziamo software molto evoluti come quello relativo alla notarizzazione digitale, che vuol dire arrivare al preliminare di una compravendita solo con passaggi online”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Davide Banfo

Giornalista e viaggiatore curioso. Dopo aver iniziato alla Gazzetta del Popolo, ho lavorato con incarichi diversi in alcune redazioni e in diversi settori di Repubblica: Torino, Bari, Roma, Milano e poi di nuovo a Roma.

Seguimi su

Articolo 1 di 4