L'INTERVISTA

Federica Brancaccio (presidente ANCE): faremo un Polo dell’innovazione digitale per le costruzioni

Nei prossimi tre anni nascerà un Polo dell’Innovazione digitale dedicato al settore delle costruzioni che sarà coordinato da Ance, anticipa la presidente Federica Brancaccio. Che evidenzia la priorità del settore: sostenibilità e innovazione. “Dobbiamo adeguarci al cambiamento”

Pubblicato il 07 Ott 2022

Federica Bancario, presidente ANCE da giugno 2022

Federica Brancaccio è la prima donna e la prima imprenditrice del Sud eletta nello scorso giugno alla presidenza del sistema Ance, l’associazione dei costruttori edili, uno dei driver dell’economia italiana con 89 associazioni territoriali e 20 organismi regionali. Costruttore di seconda generazione, dal 1995 guida la Brancaccio Costruzioni spa, fondata a Napoli nel 1956 e specializzata in opere pubbliche

Abbiamo incontrato Federica Brancaccio per capire le priorità per il settore delle costruzioni e come intende affrontarle ANCE.

Presidente, prima donna e prima imprenditrice del Sud alla guida di ANCE. Una bella sfida la sua…

“Mi piace sottolineare principalmente che sono il primo Presidente del Mezzogiorno. L’Ance è un’associazione radicata a livello nazionale con circa 90mila imprese e un fatturato complessivo di 100 miliardi. Le nostre aziende rappresentano la storia imprenditoriale di questo Paese”.

Come sta reagendo il settore ai venti di crisi di questi mesi?

“Dopo la crisi del 2008, avevamo visto nel 2020 alcuni segnali di ripesa, segnali già accennati nel 2019. Adesso siamo in un momento difficile perché ancora non si vedono gli effetti positivi del Pnrr, quella sì una grande sfida per il sistema Paese. Le imprese si trovano in una grossa crisi di liquidità. Sul fronte lavori pubblici non sono ancora state pagate gran parte delle somme per il caro materiali previste dalle misure già approvate. Nel mercato della riqualificazione edilizia, invece, a causa del blocco della cessione dei crediti dei bonus edilizi, ci sono migliaia di imprese che hanno i cassetti fiscali pieni di crediti che non si riescono a monetizzare, si tratta di circa 13,5 miliardi. Il paradosso è che proprio mentre c’è tanto da fare si corre il rischio concreto che le imprese siano costrette a chiudere per mancanza di liquidità.

Presidente Federica Brancaccio, ma i vari bonus non vi hanno avvantaggiati?

“I bonus, e le nostre aziende lo sanno bene, sono un’opportunità, ma quello che noi chiediamo con forza è una politica industriale indirizzata alla sostenibilità. Gli interventi legati al superbonus hanno toccato quota 234.907, per un ammontare di 43 miliardi, 30 miliardi dei quali riferiti a lavori già conclusi. Ma come le dicevo serve una visione complessiva sul settore che punti alla sostenibilità con interventi che diventano ogni giorno sempre più urgenti. Oltre che per l’efficientamento degli edifici anche per la infrastrutturazione del Paese, per il comparto della manutenzione, per opere contro il dissesto idrogeologico, per la rigenerazione urbana, dove serve una legge efficace, e per i lavori pubblici con una riforma definitiva del codice degli appalti, che è in corso di scrittura”.

Lei ha parlato del tema della sostenibilità, un argomento molto legato all’innovazione.

“Su questi temi siamo molto impegnati. Il nostro settore, da sempre considerato tradizionale, deve adeguarsi ai cambiamenti e per questo ci stiamo occupando sempre più di innovazione. Come Ance abbiamo partecipato, e vinto, il bando europeo per gli European Digital Innovation Hub. La Commissione Europea e il Mise finanzieranno nei prossimi tre anni un Polo dell’Innovazione digitale dedicato al settore delle costruzioni che sarà coordinato da Ance. Siamo in prima linea per la gestione e lo sviluppo di una piattaforma digitale cloud completamente dedicata al cantiere. Il sistema Check è già una realtà che funziona sul tutto il territorio nazionale, messa a disposizione gratuitamente per imprese, professionisti e committenti. Inoltre affianchiamo grandi realtà della ricerca, come il Politecnico di Milano o l’Università degli Studi di Brescia. Negli ultimi 5 anni Ance ha partecipato a progetti europei di grande rilevanza con Digiplace, per la realizzazione dell’architettura della Piattaforma europea delle costruzioni, e Construction Blueprint, che ha l’ambizione di rivoluzionare la formazione su digitalizzazione e sostenibilità”.

ANCE ha anche una vicepresidenza legata specificatamente alla tecnologia e all’innovazione affidata a Massimo Angelo Deldossi. Presidente Federica Brancaccio, quanto incide la tecnologia e più specificatamente il digitale in questo passaggio epocale del comparto?

“Le nuove tecnologie sono fondamentali. Le faccio solo un esempio. Per un’impresa diventa sempre più importante sapersi inserire all’interno del processo Bim (Building Information Modeling) e quindi avere le competenze per visualizzare e gestire modelli informativi 3D. In un periodo storico dove la maggior parte degli interventi edilizi sono su edifici esistenti, il rilievo con il  laser scanner e i droni può fare la differenza per ottenere in poco tempo i dati essenziali per avviare i cantieri. La produttività di un’impresa è sempre più legata alla gestione del suo tempo”.

In queste settimane si parla anche molto di risparmio ed efficiantamento energetico.

“L’edilizia è un settore che può e deve fare tanto per ridurre le emissioni di anidride carbonica e l’utilizzo di risorse naturali. Oltre la metà delle risorse messe in campo dal Pnrr sono infatti destinate a interventi di interesse per il settore delle costruzioni e di queste circa il 70% è indirizzata verso obiettivi condivisi di sostenibilità. Si tratta di una sfida in cui il nostro settore è chiamato a giocare un ruolo determinante: si pensi ad esempio che per decarbonizzare gli edifici residenziali più energivori entro il 2050 significa intervenire su circa 270.000 edifici all’anno per i prossimi 28 anni”.

Qual è la strategia di ANCE?

“La sostenibilità è una linea che l’Ance ha sposato da tempo e per la quale abbiamo deciso di elaborare delle linee guida per la decarbonizzazione del settore delle costruzioni. Per supportare le imprese in questo percorso di transizione, abbiamo anche elaborato uno strumento operativo che consente a tutte le imprese di definire e attuare in pochi passaggi la propria strategia di decarbonizzazione. La transizione ecologica, e questo va sempre ricordato, non è però a costo zero e le imprese non possono sopportarne interamente il costo”.

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Davide Banfo

Giornalista e viaggiatore curioso. Dopo aver iniziato alla Gazzetta del Popolo, ho lavorato con incarichi diversi in alcune redazioni e in diversi settori di Repubblica: Torino, Bari, Roma, Milano e poi di nuovo a Roma.

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