L'EVENTO

Digitale e Real Estate, rivedi il digital talk di Proptech360

La situazione in Italia e lo scenario internazionale. La collaborazione possibile fra corporate e startup. Le proposte delle nuove imprese hi-tech. In 90′ abbiamo fatto il punto sulla rivoluzione Proptech in Italia. Qui trovi il link per vedere l’incontro quando vuoi

Pubblicato il 04 Nov 2021

Un momento del digital talk di Proptech360

Il Real Estate è davanti a una doppia opportunità: quella che arriva dalle risorse del PNRR e quella della trasformazione digitale. Il Proptech è il catalizzatore di un cambiamento necessario e positivo per un’industria che vale un quinto del PIL italiano e rappresenta il 60% del patrimonio delle famiglie.

La rivoluzione proptech è stata al centro del digital talk di Proptech360 dello scorso 28 ottobre, seguito da circa 200 persone.  Due ore di dibattito e confronto con numerosi ospiti per fare il punto sullo stato dell’innovazione nel Real Estate in relazione al quadro internazionale e sul lavoro che stano facendo le startup anche in questo settore.

Clicca qui per rivedere il Digital Talk di Proptech360: Digitale e Real Estate, la rivoluzione del Proptech. A che punto siamo? Tendenze, protagonisti, startup

Proptech, a che punto siamo in Italia?

A questa domanda hanno risposto Stefano Bellintani, docente del Politecnico di Milano e responsabile dell’Italian Proptech Netowrk (IPN), partner scientifico di Proptech360, Giuseppe Donvito, partner del fondo di venture capital P101, Daniele Levi Formiggini, Head of Real Estate Advisory in  Neprix (società del gruppo Illimity), e Giacomo Bertoldi, founder di Walliance, piattaforma di real estate crowdfunding. “In Italia siamo in un momento seed”, ha detto Stefano Bellintani. Ma c’è grande fermento, almeno sul fronte delle nuove imprese: “Dal 2018 a oggi le startup sono aumentate del 400% “.

La scena internazionale: James Dearsley di UNISSU

La scena internazionale del Proptech è stata “disegnata” nella conversazione di Chiara Tagliaro, ricercatrice deldel REC, il Real Estate Center del Politecnico di Milano, con James Dearsley, co-founder di UNISSU, network internazionale che i lettori di Proptech360 conoscono già. Gli Stati Uniti restano la mecca del Proptech, in Europa primeggia la Gran Bretagna e Londra in particolare ma per Dearsley non bastano né il numero delle startup né l’ammontare degli investimenti a definire l’importanza di un ecosistema. SUll’Italia è ottimista: “Guardando ai dati penso che il mercato Proptech decollerà nei prossimi 4-5 anni”.

Covivio-Sofia Locks, un caso di open innovation

Francesco Barbieri, Head of Transactions and Special Projects di Covivio, e Alessandro Nacci, CEO e co-founder di Sofia Locks, hanno raccontato  l’esperienza di Open Innovation fra la multinazionale francese del real estate e la startup che ha sviluppato una piattaforma digitale per la gestione degli accessi in abitazioni e uffici.  Una storia esemplare: l’incontro al PoliHub, l’inizio della collaborazione in Italia, l’ “export” della soluzione verso la Francia. Sofia Locks è da poco stata acquisita dal Gruppo Iseo con cui proseguirà il suo sviluppo internazionale

Proptech, il lavoro delle startup

Il digital talk si è chiuso con un panel dedicato al lavoro delle startup per lo sviluppo del Proptech in Italia. Hanno partecipato Luca Bovone, founder di Habyt, Marco Celani, founder di Italiana, Victor Ranieri, country manager Italia di Casavo, e Angelica Donati, presidente e CEO Donati Immobiliare Group e presidente ANCE Giovani Lazio. Le storie e risultati delle tre startup hanno confermato lo spazio di crescita che c’è nelle tecnologie per l’immobiliare, anche in Italia. Servono più capitali, maggiore disponibilità dalle corporate, ma anche una semplificazione nell’offerta delle stesse startup. “Il vero segnale di una tecnologia è quando viene considerata il modus operandi normale”, ha concluso Angelica Donati. “Il Real Estate non deve diventare Proptech. Il Proptech deve diventare il motore operativo del Real Estate”.

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