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Metaverso e real estate: come utilizzare la realtà virtuale nell’immobiliare

Si aprono nuove possibilità di collaborazione fra privati, costruttori e fornitori di arredi. Due le principali applicazioni di realtà aumentata e metaverso nel real estate: la configurazione virtuale di spazi, sia in fase di progettazione sia di arredamento, e i tour immersivi quando si deve scegliere e acquistare una casa

Pubblicato il 05 Mar 2024

Lorenzo Cappannari

Realtà virtuale, mixed reality e metatarso hanno già fatto il loro ingresso nel real estate e nell’immobiliare. Le soluzioni immersive, infatti, vengono utilizzate dalle agenzie immobiliari o dagli studi di architetti e designer per aiutare gli acquirenti a scegliere l’abitazione ideale o sviluppare il proprio personale progetto, offrendo la possibilità di vedere in anteprima attraverso la realtà virtuale o il metaverso una casa non ancora esistente.

Questi nuovi orizzonti del real estate apriranno il settore a nuove economie e nuove modalità di collaborazione tra privati, costruttori edilizi e fornitori di arredi. Sono due, infatti, le modalità con cui possono essere utilizzate le tecnologie immersive: come configuratori oppure come strumenti per tour virtuali.

Metaverso e real estate: il configuratore virtuale

Le soluzioni immersive hanno trovato anche nel settore edilizio il proprio ambito di applicazione, rivelando le potenzialità di una tecnologia che è in grado di adattarsi a diverse sezioni di mercato. Dopo la musica, l’arte e il cinema, il metaverso ha conquistato anche il real estate sviluppando la funzione di configuratore virtuale di spazi, sia per la progettazione dell’edificio che per l’arredamento degli ambienti interni.

La prima modalità per cui i mondi virtuali rappresentano uno strumento utile per il Real Estate è l’utilizzo di quest’ultimo come configuratore virtuale. Come accade per diverse Industry, anche in ambito edilizio, e forse soprattutto in questa sezione di mercato, gli utenti desiderano prodotti su misura, disegnati e progettati ad hoc sulle proprie esigenze. Il metaverso come configuratore viene in aiuto alle richieste sempre più puntuali di tutti coloro che desiderano scegliere minuziosamente i dettagli della propria casa, non solo personalizzandola, ma arredandola direttamente in realtà virtuale. Le soluzioni virtuali, infatti, offrono la possibilità non solo di immaginare come sarà la casa ma di vederla, e quindi di migliorarla in corso d’opera prima ancora di acquistare gli arredi.

Ancora una volta la tecnologia offerta dal metaverso permette di vivere esperienze non ancora fruibili nel mondo reale. Scegliere gli infissi, la pavimentazione, gli arredi, il colore delle pareti, e vedere in anteprima quella che sarà la propria abitazione è un vantaggio non indifferente per chi è in difficolta o indeciso nella selezione degli arredi. I configuratori, infatti, accompagnano i clienti in un processo decisionale intuitivo e divertente per chi sta per affrontare un investimento, consentendo all’acquirente di esplorare in tempo reale le implicazioni di ogni decisione sull’ubicazione, la disposizione e le caratteristiche della casa.

Ma non è solo l’utente finale a trarre vantaggio da un approccio configurativo alle vendite immobiliari. La funzione del metaverso come configuratore, infatti, è utilizzata anche da professionisti e architetti in fase di progettazione. Già molti studi di architettura sono diventati un punto di riferimento avanguardistico per l’adozione di questo tipo di tecnologie, primo fra tutti Zaha Hadid Architects, fondato dalla visionaria Zaha Hadid nel 1980. Il successo del configuratore, infatti, è dovuto sicuramente alla possibilità di risparmiare tempo, ma anche di coordinare tutti gli attori coinvolti, architetti, ingegneri e designer, nel processo di realizzazione del prodotto finale, che si tratti di un edificio o degli arredamenti di un singolo appartamento.

I tour immersivi per comprare casa

Ma il ruolo del metaverso all’interno del mondo Real Estate non si riduce esclusivamente a quello di configuratore di spazi. Le soluzioni immersive vengono utilizzate infatti anche per tour virtuali all’interno di case e ambienti già esistenti, per agevolare l’acquirente nella scelta dell’abitazione. Ormai è chiaro che una delle maggiori qualità del metaverso è quella di avvicinare le persone, ma non solo, anche gli spazi. Se per esempio mi trovo in Italia ma desidero acquistare o affittare un monolocale a Londra, la distanza di certo non mi aiuta nell’acquisto e soprattutto mi trovo in difficolta nello scegliere una casa solamente tramite immagini e video 2D, spesso fuorvianti.

Per prevenire a questa problematica, esistono delle tecnologie che permettono al venditore della casa di creare delle foto o dei video a 360 gradi dell’ambiente. È il caso questo dei Virtual Tour, ovvero una soluzione che permette di visitare luoghi e spazi in modalità virtuale e immersiva, garantendo un realismo molto elevato. Tra le soluzioni per la realizzazione di tour virtuali, soluzioni come quella di Matterport si occupano di digitalizzare e indicizzare luoghi del mondo fisico. Tramite la progettazione di un gemello digitale accurato, piattaforme come questa  – molto simili a livello di esperienza utente alla funzione Street View di Google Maps – permettono di rigenerare digitalmente ambienti reali con qualità fotografica, mantenendo le proporzioni degli oggetti reali e le dimensioni degli spazi. Non si tratta di un vero 3D, pertanto le possibilità di interazione e configuraziono restano piuttosto limitate, tuttavia il loro basso costo e la loro facile replicabilità le rendono soluzioni adatte al caso d’uso delle visite da remoto di immobili già realizzati, nuovi o usati.

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Lorenzo Cappannari

CEO e Co-Founder di AnotheReality, azienda specializzata dal 2016 nello sviluppo di soluzioni legate alle tecnologie del metaverso. È inoltre professore, divulgatore e autore di “Futuri Possibili, come il metaverso e le nuove tecnologie cambieranno la nostra vita”, edito in Italia per Giunti Editore. Hanno contribuito alla stesura di questo testo anche Antony Vitillo (in arte “Skarredghost”), Vincenzo Rana (CEO di Knobs), e Marco Giacalone (CEO di Giacalabs).

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