PROPTECH WORLD

Proptech in Medio Oriente, un nuovo fondo di venture capital da 26,7 milioni

La società d’investimento saudita Watheeq Financial Services ha lanciato un fondo VC da 26,7 milioni di dollari destinato al finanziamento di startup Proptech sia locali sia internazionali. Non si tratta di un’eccezione: nell’ultimo periodo, tra Ryadh, Dubai e Abu Dhabi di passi verso il Proptech ne sono stati fatti molti

Pubblicato il 01 Lug 2021

La società saudita Watheeq Financial Services, specializzata nella gestione degli investimenti e nella consulenza finanziaria, ha lanciato un fondo di Venture Capital da 26,7 milioni di dollari destinato al finanziamento di startup scalabili che puntano a migliorare la tecnologia per il settore real estate, sempre nel rispetto delle leggi islamiche in materia di investimenti.

Gli investimenti, in particolare, andranno a beneficio di compagnie fondate in tempi recenti – ancora in fase pre-seed, Serie A o solo in alcuni casi Serie B – attive a livello internazionale, di cui però almeno il 50% di matrice saudita. Sebbene, per il momento, Watheeq si stia mobilitando per raccogliere i capitali necessari all’adempimento della sua mission – fase che dovrebbe essere ultimata entro l’autunno -, ha già iniziato a dialogare con due realtà europee, due locali e altrettante della regione MENA (Medioriente e Nord Africa).

“Il mondo del venture capital si sta buttando nel Proptech” ha detto Khaled Zaidan, Managing Partner del fondo e responsabile degli Investimenti alternativi per Watheeq. “Noi conosciamo la nostra importanza nel mercato saudita, e sappiamo che possiamo aiutare le compagnie nel nostro portfolio”.

Gli investitori che hanno partecipato al fondo non sono stati resti noti, ma secondo quanto riferito da Zaidan la lista dei promotori dell’iniziativa include leader nel settore del real estate, grandi compagnie e imprenditori immobiliari o edili.

Il mondo del Proptech sta attraversando un periodo di grande sviluppo nella regione del Medio Oriente e Nord Africa: solo nell’ultimo periodo, per esempio, il marketplace per affitti saudita Gathern ha raccolto 6 milioni di dollari, mentre le compagnie emiratine XPLOR – capace di offrire soluzioni di comunicazione visuale combinate con un sistema CRM che consentono a sviluppatori e proprietari di pubblicizzare e vendere con maggiore facilità i propri immobili ai vari acquirenti, che allo stesso tempo possono servirsi, per rafforzare o meno le proprie convinzioni, di rappresentazioni 3D degli edifici e delle comunità in cui intendono insediarsi – e Stake – piattaforma fintech che permette di investire in proprietà immobiliari con un capitale minimo di 545$ – hanno accumulato rispettivamente 3 e 4 milioni di dollari.

Il mese scorso, invece, Aldar Properties, la più grande società emiratina di sviluppo immobiliare, sostenuta da Mubadala Investment Company, holding che fa capo al governo di Abu Dhabi, ha stipulato una partnership con Fifth Wall, fondo di Venture Capital americano leader in ambito Proptech, finanziando il suo ramo europeo. Grazie a questo accordo, Aldar Properties punta a instaurare una collaborazione continuativa con il network europeo di startup Proptech riconducibili a Fifth Wall per avere accesso alle nuove tecnologie che stanno trasformando il settore immobiliare.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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