IL REPORT

Real estate e tecnologia: gli investimenti cresceranno perché è un driver di sviluppo

Gli investimenti legati alla tecnologia crescono di più dei budget operativo e per il personale. Dal Global Real Estate Technology Survey di JLL emerge il ruolo della tecnologia come driver di sviluppo, con un focus sulla sostenibilità. Il ruolo e i limiti dell’intelligenza artificiale

Pubblicato il 20 Nov 2023

Nel real estate la tecnologia sarà sempre più un driver di sviluppo in grado di migliorare la produttività e l’efficienza operativa. A evidenziarlo è la Global Real Estate Technology Survey di JLL, società leader da oltre 200 anni nei servizi professionali e nella gestione degli investimenti nel settore immobiliare. JLL, marchio registrato di Jones Lang LaSalle, ha un fatturato annuo di circa 20,9 miliardi di dollari ed è presente con i suoi oltre 103mila dipendenti in 80 paesi.

L’analisi, che ha coinvolto più di 1000 responsabili real estate di oltre 600 aziende e di 400 investitori/sviluppatori e grandi proprietari, delinea bene come gli investimenti dedicati al proptech crescano più rapidamente dei budget operativo e di quello destinato al personale. Nello specifico, la ricerca su real estate e tecnologia ha preso in esame 350 soggetti nelle Americhe, 421 nell’area Emea e 353 nell’area Asia Pacifico (qui si può scaricare il report completo)

Real estate e tecnologia, gli investimenti cresceranno

A confermare il valore della tecnologia come driver di sviluppo un dato: l’85% delle società aumenterà i propri investimenti con un particolare focus sulla sostenibilità. Tra i responsabili RE (occupiers) il 92% è convinto che la tecnologia sia un abilitatore fondamentale (43% molto d’accordo, 49% d’accordo). Il 91% nel suo complesso (43% molto d’accordo, 48% d’accordo) è disponibile a pagare un canone più alto per uno spazio tech-enabled.

Gli strumenti per ridurre gli impatti ambientali

In questa ottica assumono molta importanza gli strumenti per ridurre l’impatto ambientale. In particolare, la quota maggiore dell’incremento del budget destinato all’implementazione tecnologica è collegata alle pressioni normative e alle opportunità commerciali che si delineano con la corsa all’abbattimento delle emissioni.

La ricerca conferma che il 45% dei responsabili RE nel corso del 2024 adotterà sistemi mirati per gestire l’energia e le emissioni. Una tendenza che si era già delineata nel 2023 quando il tasso di adozione di strumenti di data science e modelling, utilizzati per analizzare i consumi energetici, l’occupazione degli spazi e costi derivanti dall’utilizzo degli immobili, era crescita del 14, passando dal 26 al 40%. Illuminante anche il dato sulle tecnologie che saranno implementate e che per il 63% riguarderanno Building IoT& sensors e per il 62% l’Automated energy management.

Il ruolo dell’Intelligenza artificiale e dell’AI generativa

Un capitolo della ricerca è dedicato all’intelligenza artificiale (AI) e all’AI generativa che avranno, sempre secondo gli intervistati, un enorme impatto sul settore nei prossimi tre anni. Qui suona però un primo campanello d’allarme. Le aziende possano sfruttare il potenziale di queste tecnologie se ne miglioreranno la comprensione, in quanto proprio AI e machine learning risultano gli ambiti di cui investitori e gestori hanno minore conoscenza.

Barbara Cominelli, CEO di JLL Italia

A margine della presentazione dello studio Barbara Cominelli, amministratore delegato di JLL Italia, ha annunciato lo sviluppo di “nuove soluzioni come JLL GPT, con cui i nostri consulenti riescono ad ottenere più rapidamente insight data-driven più approfonditi, offrendo una migliore guida per ottimizzare le scelte di investimento e pianificare l’utilizzo degli spazi”.

La gestione del lavoro ibrido

Un altro aspetto tecnologico significativo messo in luce dalla ricerca è la gestione del lavoro ibrido. Lo studio analizza le  soluzioni che facilitano il lavoro da remoto come strumento strategico che contribuisce al raggiungimento degli obiettivi aziendali, migliorando la collaborazione tra le persone e ottimizzando il processo decisionale.

Dallo studio emerge, infatti, che gli strumenti per il lavoro a distanza e le tecnologie di collaborazione in ufficio hanno tassi di adozione che variano dal 40% al 50%. L’utilizzo di soluzioni tecnologiche che migliorano la salute e il benessere all’interno del luogo di lavoro è cresciuto dal 25% al 48%. Le piattaforme che consentono data consolidation (47%) e predictive management (43%) risultano tra le tecnologie di prioritaria adozione. Le tecnologie immersive sul posto di lavoro, come la realtà virtuale e la realtà aumentata, sono tra le cinque tecnologie che le aziende intendono adottare prossimamente (44%).

Le strategie globali

Delle 10 azioni individuate da JLL come chiave per modellare una strategia tecnologica, la maggior parte le organizzazioni ne hanno implementate almeno 5. Molte società hanno fatto progressi nella loro vision aziendale. In particolare, sempre per JLL, per fissare obiettivi realizzabili, le aziende dovrebbero intraprendere una mappatura approfondita della loro attuale situazione e fissare con chiarezza gli obiettivi futuri.

Le aziende dovrebbero sviluppare un piano di implementazione che dettagli fasi, tempistiche e responsabilità. Ultima raccomandazione, impostare un pilot-feedback-refine in modo di avere l’opportunità di correggere la rotta e di adeguarsi alla crescita e al cambiamento delle priorità aziendali.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Davide Banfo

Giornalista e viaggiatore curioso. Dopo aver iniziato alla Gazzetta del Popolo, ho lavorato con incarichi diversi in alcune redazioni e in diversi settori di Repubblica: Torino, Bari, Roma, Milano e poi di nuovo a Roma.

Seguimi su

Articolo 1 di 4