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Osservatorio Nomisma sul mercato immobiliare 2021: la ripartenza non sarà uguale per tutti

Per il mercato immobiliare 2021 c’è la prospettiva di una ripresa a K, in cui solo una parte del sistema sarà in grado di ripartire. Le previsioni fino al 2023. Qui puoi vedere la presentazione dell’Osservatorio Nomisma

Pubblicato il 19 Lug 2021

Per il mercato immobiliare il 2021 è l’anno della ripresa possibile, ma ancora incerta. Che cosa è possibile prevedere per il futuro prossimo? L’Osservatorio Nomisma sul mercato immobiliare 2021 fotografa un post pandemia dove non mancano i segnali di ripartenza, anche se le possibile evoluzioni non ancora definite perché il futuro prossimo non sarà uguale per tutti. Le imprese che più sono dinamiche e attente all’innovazione torneranno a crescere, per le altre l’orizzonte è meno positivo.

Quella causata dalla pandemia è una crisi asimmetrica. Che cosa significa? La prospettiva di una ripresa a K, ovvero in cui solo una parte del sistema sarà in grado di ripartire mentre il resto subirà un tracollo, mette in dubbio la tenuta del sistema stesso. C’è quindi un problema di sistema che dovrà scontare i propri punti di debolezza.

“Occorre ricordare che ci sono alcuni nodi ancora da sciogliere”, ricorda a notare il CEO di Nomisma Luca Dondi. ” Le iniziative che hanno arginato le perdite dell’anno scorso ora sono in scadenza, un rischio che si aggiunge al calo del Pil 2020 che ha sfiorato il 9%, nonostante le misure di salvaguardia”.

Il 2020 si è concluso con un calo del numero di compravendite di 169mila unità su base annuale.  Le maggiori difficoltà di scambio sono riconducibili alla prima parte dell’anno, mentre si osserva una complessiva tenuta nella seconda parte in cui l’attività transattiva si attesta sugli stessi livelli degli anni precedenti, si legge nell’ Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2021.

Qui puoi vedere la presentazione dell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2021 di Nomisma

Nomisma: Occorre concretezza perché il dinamismo non si tramuti in bolla

Tra le motivazioni all’acquisto, la prima casa e la sostituzione di quella attuale rappresentano circa l’80%, mentre resta al palo il motivo investimento. Si cerca maggiormente nell’hinterland rispetto ai capoluoghi, grazie alla maggiore accessibilità economica delle abitazioni a parità di spazi e alla migliore qualità della vita.

In aumento anche i canoni di affitto medi nazionali, che pure si giostrano tra un aumento a Milano dell’1,5% e un calo a Roma dello 0,6%, così come per i prezzi di acquisto, che risultano in crescita sebbene si passi dal +2% di Bologna al -1,8% di Palermo in media.

Le previsioni per il mercato residenziale dei prossimi anni sono coerenti con il clima di miglioramento e fiducia in atto. Le compravendite, come detto, torneranno intorno alle 600mila nel 2021, per raggiungere le 651 mila nel 2023, recuperando i livelli previsionali del 2019.

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