L'INTERVENTO

L’ufficio del futuro: come cambia il lavoro di chi deve progettarlo

Il progettista moderno deve saper analizzare l’evoluzione del mondo del lavoro, possedere un’acuta comprensione del comportamento umano, conoscere le dinamiche organizzative ed essere sempre aggiornato sulle nuove tecnologie e sul loro ipotetico impatto in vari ambiti di applicazione.

Pubblicato il 16 Feb 2024

Gli ambienti in cui viviamo, lavoriamo e socializziamo stanno subendo progressivamente significativi mutamenti, sia per l’innegabile interconnessione tra lavoro e vita privata, sia per le recenti necessità contestuali. Questa rivoluzione trasforma l’ufficio, originariamente concepito come tradizionale spazio fisico, in un “luogo diffuso”: un mix di ambienti reali e virtuali in cui le persone si incontrano e collaborano.

I cambiamenti degli spazi di lavoro

Tutti questi cambiamenti sono radicati nel modo in cui le aziende del settore pensano, operano e interagiscono con clienti e dipendenti, su diversi livelli di socializzazione e scambio tra ambiente e persona. In questo ecosistema complesso, dove il fisico si fonde con il virtuale e la produttività diviene una delle tante sfaccettature che caratterizzano la qualità del luogo, nella progettazione sono necessarie versatilità, tecnologia e consapevolezza delle dinamiche umane.

Progettare l’ufficio del futuro richiede dunque un approccio olistico, possibile attraverso la fusione di competenze umanistiche e tecniche. Il progettista moderno deve saper analizzare l’evoluzione del mondo del lavoro, possedere un’acuta comprensione del comportamento umano, conoscere le dinamiche organizzative ed essere sempre aggiornato sulle nuove tecnologie e sul loro ipotetico impatto in vari ambiti di applicazione. A ciò si aggiungono naturalmente le skills più tradizionali che riguardano, soprattutto, le capacità tecniche progettuali.

Il ruolo del progettista dell’ufficio del futuro

Il ruolo di questo specialista è mutato nel tempo ed è ancora in trasformazione, con un progressivo allargamento del suo campo d’interesse. I designer sono oggi degli “strateghi” che agiscono su diversi livelli per realizzare spazi in grado di riflettere la cultura aziendale, soddisfacendo al contempo le diverse esigenze di una forza lavoro sempre più eterogenea. L’ufficio diviene quindi la concretizzazione di uno spazio fluido, capace di accogliere nella sua struttura tutte le trasformazioni del nuovo modello lavorativo.

Nella dinamicità di questo contesto, nuove strumentazioni e tecnologie diventano preziosi alleati e utili strumenti facilitatori. Le tecnologie digitali stanno rivoluzionando il mondo del lavoro, trasformando anche il modo di progettare e gestire gli uffici.

L’impatto della realtà aumentata

La realtà aumentata ridefinirà il modo in cui interagiamo con le persone e con gli spazi, sfumando i confini tra “regno” fisico e digitale. L’intelligenza artificiale avrà un enorme impatto sul mondo del lavoro e sulla progettazione dei suoi spazi, ma è ancora difficile comprenderne appieno le applicazioni, spesso orientate allo sviluppo di una sostenibilità a 360 gradi.

La realtà virtuale facilita esperienze di progettazione immersive, consentendo di visualizzare i concetti ancor prima di trasporli in realtà tangibili. Ad esempio, il Building Information Model (BIM) snellisce il processo di progettazione, migliorando la collaborazione tra gli esperti e i tecnici, aumentandone automaticamente i livelli di efficienza. O ancora, i sistemi IOT rendono “intelligenti” gli edifici, monitorando gli spazi e l’uso che ne viene fatto, consentendo ai designer di poter progettare basandosi interamente su dati tangibili.

Gli spazi che cercano le aziende moderne

Le aziende di oggi ricercano spazi flessibili, sostenibili e che promuovano il benessere dei dipendenti. Il progettista gioca un ruolo chiave nell’interpretazione di queste recenti necessità e nella loro soddisfazione, riuscendo a influenzare positivamente la produttività, la collaborazione e l’identità all’interno di un luogo di lavoro.

Il design, in particolar modo in questa epoca storica, diventa uno “strumento” formidabile, non solo per dare forma agli spazi fisici, ma anche per definire e rinforzare la cultura e l’organizzazione.

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Stefano Anfossi, architetto

Stefano Anfossi, architetto, Condirettore "Progettare L’ufficio del futuro" a POLI. design

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