IL REPORT

Finanza alternativa, l’immobiliare in controtendenza cresce del 40%

Negli ultimi 12 mesi il mercato del crowdfunding e del lending si è fermato, mentre i capitali investiti sui progetti immobiliari sono cresciuti del 40%. I dati dell’Osservatorio Crowdinvesting del Politecnico di Milano

Pubblicato il 22 Lug 2023

Redazione

Il real estate in controtendenza positiva nel mercato della finanza alternativa. Mentre per la prima volta il mercato dell’equity crowdfuding e del digital lending rallenta, il crowdfunding per il settore immobiliare cresce del 40%. I dati emergono dal nuovo report sul Crowdinvesting dell’omonimo Osservatorio del Politecnico di Milano, che analizza gli ultimi 12 mesi fino al 30 giugno 2023.

Questa tabella mostra l’andamento delle piattaforme di crowdinvesting in Italia dal 2020 (equity crowdfunding, digital lending, e minibond), con la segnalazione della quota assorbita dall’immobiliare.

IL CROWDINVESTING IN ITALIA E IL PESO DELL’IMMOBILIARE

Fonte: Osservatorio Crowdinvesting Politecnico di Milano

Vediamo che cos’è il crowdinvesting e quanto sono rilevanti i progetti immobiliari.

Crowdinvesting e immobiliare: la finanza alternativa per l’immobiliare

Il crowdinvesting è una particolare sottocategoria finanziaria del crowdfunding che prevede una raccolta di capitale avente “come controparte una remunerazione del capitale stesso a titolo di investimento”, quindi equity crowfunding e digital lending per diversi settori.

Questo modello di finanziamento collettivo è rivolto sia alle persone fisiche (investitori retail) sia agli investitori istituzionali e professionali, e rientra nella cosiddetta finanza alternativa, cioè i canali e gli strumenti di finanziamento che si sono sviluppati al di fuori dei tradizionali settori finanziari.

Negli ultimi 12 mesi sono stati raccolti complessivamente 343,79 milioni, con una battuta d’arresto rispetto all’anno precedente: -1%. Per la prima volta, dal 2014, la crescita si ferma e diminuisce anche il numero dei portali autorizzati alla raccolta di capitali (qui puoi leggere tutti i dettagli).

La ricerca si concentra su due diverse classi di portali: quelli per la raccolta online autorizzati da Consob – abilitati a collocare quote del capitale di rischio di PMI, minibond e quote di OICR che investono in PMI – e quelli di social lending, che veicolano prestiti dai privati a persone fisiche o giuridiche, distinti in portali ‘crowd’ e ‘non crowd’ (se non raccolgono risorse online da investitori retail).

In questo contesto l’’Osservatorio Crowdinvesting evidenziala vitalità del settore del crowdfunding immobiliare in Italia. Questo settore si concentra tipicamente su progetti a breve e medio termine che puntano alla ristrutturazione o alla costruzione di nuove proprietà immobiliari, seguite da una vendita successiva.

Il crowdfunding svolge un ruolo cruciale nel fornire un impulso finanziario iniziale, grazie alla sua capacità di raccogliere rapidamente fondi senza la necessità di garanzie reali.

LA RACCOLTA DEI PROGETTI IMMOBILIARI SULLE PIATTAFORME DI CROWDINVESTING

Fonte: Osservatorio Crowdinvesting Politecnico di Milano

I numeri del crowdfunding immobiliare negli ultimi 12 mesi

Dal 30 giugno 2022 al 30 giugno 2023 i progetti finanziati nel settore immobiliare hanno raccolto 178,67 milioni di euro, con un aumento del 40% rispetto all’anno precedente. Il rendimento medio annuale offerto è aumentato nel primo semestre 2023 al 13,72% per le offerte di equity, mentre ha registrato un leggero calo (9,69%) per le offerte di lending.

“I progetti immobiliari hanno contribuito a sostenere il mercato, in particolare nel mondo lending. Soffrono, invece, l’equity crowdfunding dei portali non immobiliari e i collocamenti di minibond, soprattutto nel primo semestre 2023”, osserva Giancarlo Giudici, direttore scientifico dell’Osservatorio. “Siamo a un punto di svolta nel panorama dell’industria nazionale dell’equity e lending. Il motivo è che è ormai vicina la piena entrata in vigore del nuovo Regolamento europeo ECSP e le piattaforme stanno lavorando per ottenere le necessarie autorizzazioni entro la data fatidica del 10 novembre. All’orizzonte c’è la possibilità di operare in un mercato unico, con importanti novità che riguardano sia la raccolta di capitale di rischio (non più limitata alle PMI) sia i prestiti (con nuovi adempimenti su trasparenza, marketing delle offerte e informativa per gli investitori)”.

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