CROWDFUNDING

“Con Yeldo lavoriamo per democratizzare gli investimenti immobiliari”

“Se ora il ticket di ingresso è di circa 125mila euro, puntiamo ad abbassarlo”, dice Antonio Borgonovo, founder e CEO di Yeldo, piattaforma digitale nata nel 2019 come strumento di finanza alternativa per gli sviluppatori immobiliari e per chi vuole investire sul Real Estate

Pubblicato il 10 Feb 2023

Antonio Borgonovo, founder e CEO di Yeldo

Democratizzare il mercato degli investimenti immobiliari e puntare con decisione sulla digitalizzazione implementando la piattaforma tecnologica sviluppata in house negli scorsi anni. Sono obiettivi ambiziosi quelli che annuncia Antonio Borgonovo, CEO e founder, con un passato in consulenza con Bcg e nel settore fintech, di Yeldo.

Yeldo, una piattaforma per gli investimenti immobiliari istituzionali

Nato nel 2019, Yeldo garantisce un accesso digitale diretto ad investimenti immobiliari di livello istituzionale e chiude il 2022 generando un rendimento medio dei progetti del 17,9% Irr per gli investitori raggiungendo i 302 milioni di euro come valore complessivo degli oltre 20 progetti finanziati nei suoi primi anni di attività.

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Borgonovo insiste molto sul concetto di democratizzazione del mercato immobiliare, mercato storicamente accessibile solo a pochi a causa delle competenze specifiche richieste, ma che può svolgere un ruolo fondamentale nell’ambito di una strategia di diversificazione di un portafoglio.

Come funziona Yeldo

Borgonovo da un lato guarda a sviluppatori immobiliari di primario livello in cerca di soluzioni di finanza alternativa e, dall’altra, ai potenziali investitori per una raccolta di capitali più accessibile. La società si è infatti specializzata in operazioni immobiliari con dimensioni fino a 100 milioni di euro e che richiedono una quota di co-investimento degli investitori di Yeldo fino a 15 milioni.

Attualmente sono 30 i collaboratori diretti con sedi in Svizzera, Italia e Germania, i tre paesi di intervento ai quali si sta aggiungendo la Spagna.

Il crowdfunding anche per investitori non professionali

“Da alcuni mesi – aggiunge Borgonovo che ha alle spalle una formazione accademica di fisico con diverse esperienze nella finanza – ci stiamo muovendo verso quella che definiamo missione crowdfunding per permettere anche a investitori non professionali di investire. Se ora il ticket di ingresso è di circa 125mila euro, puntiamo ad abbassarlo assicurando sempre le migliori garanzie. Gli investimenti di Yeldo si concentrano infatti su aree economiche stabili nell’Europa continentale. L’offerta di operazioni off-market include nuove costruzioni, progetti di ristrutturazione, di riqualificazione e proprietà a reddito. Tra i progetti immobiliari presi in considerazione rientrano sia progetti residenziali sia commerciali, di varie tipologie come un boutique hotel in Catalogna, un albergo a Ginevra e lo sviluppo di un centro residenziale a Lugano”.

Nel 2023 sarà ampliata l’offerta di investimenti

Borgonovo spiega anche come nel 2023 verrà ampliata l’offerta di investimenti. “Finora – spiega – abbiamo offerto agli investitori la possibilità di partecipare a singole operazioni specifiche, il cosiddetto deal-by-deal. Ma presto i nostri investitori avranno anche la possibilità di partecipare a una strategia diversificata. Inoltre, stiamo lavorando a diverse collaborazioni con operatori di primario livello nel settore degli Npl in Europa per offrire accesso anche a questa asset class particolarmente interessante. Questi nuovi prodotti continueranno a rafforzare la nostra missione: fornire accesso digitale e diretto ad investimenti immobiliari di grado istituzionale.”

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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Davide Banfo

Giornalista e viaggiatore curioso. Dopo aver iniziato alla Gazzetta del Popolo, ho lavorato con incarichi diversi in alcune redazioni e in diversi settori di Repubblica: Torino, Bari, Roma, Milano e poi di nuovo a Roma.

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