SOSTENIBILITÀ

Patrimonio immobiliare italiano, tre direzioni strategiche per renderlo smart

Con l’84,5% degli edifici costruiti prima del 1990 l’Italia è in svantaggio rispetto agli standard europei di sostenibilità. The European House – Ambrosetti con la Community Smart Building ha elaborato tre ambiti su cui intervenire: semplificazione degli incentivi, Libretto della Casa e formazione all’innovazione

Pubblicato il 07 Mag 2024

L’Italia si trova di fronte a una sfida cruciale: modernizzare il suo vasto patrimonio immobiliare per renderlo più efficiente, sostenibile e smart. Con un parco edilizio datato, dove l’84,5% degli edifici è stato costruito prima del 1990, il Paese si trova in una posizione di svantaggio rispetto agli standard europei di efficienza energetica e sostenibilità.

Tre direzioni strategiche per rinnovare il patrimonio immobiliare italiano

Questa situazione presenta anche un’opportunità unica di stimolare l’economia, ridurre l’impatto ambientale e migliorare la qualità della vita dei cittadini. The European House – Ambrosetti con la Community Smart Building 2024 ha elaborate tre direzioni strategiche che mirano a indirizzare questo processo di trasformazione necessario e non più rinviabile.

1. La revisione del sistema di incentivi

Una delle misure chiave riguarda la revisione e l’espansione del sistema di incentivi esistente. Questo approccio mira a coprire un’ampia gamma di interventi che contribuiscono alla smartizzazione degli edifici, sia in termini di nuove costruzioni sia di ristrutturazioni.

L’obiettivo è quello di semplificare l’accesso agli incentivi per cittadini, aziende e pubbliche amministrazioni, incentivando la realizzazione di progetti che non solo migliorino l’efficienza energetica ma anche l’integrazione di tecnologie innovative per la gestione intelligente degli edifici.

Questo potrebbe includere sistemi avanzati di gestione dell’energia, soluzioni per il comfort ambientale, sicurezza e connettività, che insieme contribuiscono a un significativo risparmio economico e a una riduzione dell’impatto ambientale.

2. Introduzione del “Libretto della Casa”

Una seconda direzione strategica è l’introduzione di un “Libretto della casa” a valenza legale. Questo strumento avrebbe lo scopo di mappare in modo completo e certificato gli interventi effettuati su ciascun immobile, offrendo una panoramica chiara dei benefici in termini di sicurezza, efficienza energetica, e incremento del valore dell’immobile.

Il Libretto fungerebbe da passaporto dell’edificio, garantendo ai proprietari e agli acquirenti una trasparenza totale sui lavori realizzati e sulle tecnologie smart integrate. Questa proposta mira a incentivare gli investimenti nel settore edilizio, elevando gli standard qualitativi degli immobili e promuovendo un mercato immobiliare più informato e consapevole.

3. Rafforzamento delle competenze attraverso formazione e innovazione

L’ultima, ma non meno importante, direzione proposta si concentra sul rafforzamento e la costruzione delle competenze necessarie per supportare la trasformazione del settore. Questo include lo sviluppo di programmi formativi specifici per gli Smart Building, la creazione di un cluster nazionale per le tecnologie degli Edifici Intelligenti e l’istituzione di un centro di competenza.

Questi sforzi mirano a colmare il divario di competenze esistente, fornendo agli operatori del settore le conoscenze e le abilità necessarie per progettare, costruire e gestire edifici smart. Inoltre, l’accento sulla formazione mirata e l’obbligatorietà di competenze specifiche in grandi appalti pubblici rappresentano passi concreti verso l’elevazione degli standard professionali e la promozione dell’innovazione nel settore.

Un (possibile) futuro smart per il patrimonio immobiliare italiano

Le proposte di Ambrosetti House delineano un percorso chiaro verso un futuro immobiliare italiano più efficiente, sostenibile e smart. Attraverso la revisione del sistema di incentivi, l’introduzione del Libretto della casa e il rafforzamento delle competenze, l’Italia ha l’opportunità di trasformare il suo patrimonio edilizio in un asset strategico per l’economia, l’ambiente e la società.

Questo processo richiederà un impegno coordinato tra governo, industria e comunità accademica, ma i benefici potenziali in termini di risparmio energetico, creazione di posti di lavoro e stimolo degli investimenti rendono queste proposte non solo desiderabili ma necessarie per il futuro del Paese.

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