IL REPORT

Costruzioni più sostenibili con le tecnologie digitali, dalla progettazione ai cantieri

Le tecnologie digitali trovano applicazione in diverse fasi del processo edilizio: dalla progettazione alla cantierizzazione fino alla manutenzione, con benefici funzionali ed economici. Come raccontano le 100 storie di italian green buildings italiani raccolte da Fondazione Symbola

Pubblicato il 05 Mag 2022

Le tecnologie e l’innovazione danno un aiuto fondamentale alla riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare nazionale, responsabile di circa il 40% delle emissioni di CO2, riducono la dipendenza da fonti fossili tradizionali e rilanciano la filiera edilizia italiana, che più di altre ha sofferto le crisi del nuovo millennio.

Le evidenze già ci sono: i dati al 31 dicembre 2021 forniti da Enea e dal Ministero per la Transizione Ecologica indicano infatti che le detrazioni relative al Superbonus 110% – previste al termine dei lavori – hanno raggiunto i 17,8 miliardi di euro.

Con le tecnologie digitali che trovano applicazione in diverse fasi del processo edilizio: dalla progettazione alla cantierizzazione, fino alla manutenzione, con benefici che vanno dalla maggiore funzionalità delle strutture a minori consumi, sprechi e quindi costi energetici.

Eco-investimenti e sostenibilità del mattone

Oltre a tecnologie e innovazione c’è un altro pilastro su cui si fonda il rilancio e il futuro del Real Estate: la sostenibilità. Tanto che nel periodo 2016-2020 sono state ben 46.500 le imprese del settore (29% del totale) che hanno fatto eco-investimenti per migliorare processi e prodotti in un’ottica di sostenibilità.

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Visti i numeri – innanzitutto quelli sulle emissioni inquinanti – appare evidente che il settore dell’edilizia ha un ruolo cruciale nella sostenibilità dell’intero Paese. Innovazione, quindi, sostenibilità e – secondo gli addetti ai lavori del mondo immobiliare, riuniti in occasione della presentazione del Report ‘100 italian green building stories’ di Fondazione Symbola e Fassa Bortolo – non deve mancare un altro fattore chiave per lanciare il Real Estate verso il futuro: la bellezza.

Tre criteri per costruire il futuro

“Innovazione, sostenibilità e bellezza sono le tre parole-chiave, i criteri su cui fondare la visione di ciò che ci aspetta e che dovremo fare nei prossimi anni”, rimarca Domenico Sturabotti, direttore della Fondazione Symbola.

Che sottolinea: “bisogna collegare la tecnologia e l’empatia, pensare e progettare bene come il brevetto tecnologico e innovativo ‘atterra’ nelle comunità in cui viene poi applicato”. E fa notare: “molto spesso quando qualcosa non funziona o inquina molto, anche nel campo dell’edilizia e dell’immobiliare, lo si deve alla fase di progetto, di design”. Mentre, aggiunge il direttore della Fondazione Symbola, “quando un prodotto edilizio contiene anche bellezza ‘funziona’ di più e quindi ha un valore aggiunto nel corso del tempo”.

Il riposizionamento delle imprese per la sostenibilità

Il settore edilizio oggi è in ripresa rispetto allo scorso decennio, con un incremento degli addetti nei primi nove mesi del 2021 pari al +8% (94mila lavoratori), e un fabbisogno occupazionale diretto per il 2022 che si aggira attorno alle 170mila unità, a cui si sommano 95mila unità nei settori collegati, per un totale di 265mila nuovi posti di lavoro. Una domanda legata soprattutto alla nuova edilizia spinta dal PNRR, dal Superbonus e da un processo di riposizionamento delle imprese proprio sui temi della sostenibilità.

“Il futuro del Real Estate si basa su un ampio panorama di soluzioni tecnologiche e competenze, soprattutto quelle legate alla progettazione architettonica e ingegneristica, fondamentali nel nuovo mercato creato dal Green Deal, dal PNRR e da iniziative nazionali come il Superbonus 110%, l’Ecobonus, il Bonus Facciate e gli altri Bonus Casa”, rileva Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola: “l’edilizia si è rimessa in moto in modo diverso rispetto al passato, nel segno dell’efficientamento energetico e dell’innovazione di soluzioni, servizi, materiali”.

Presentazione rapporto 100 ITALIAN GREEN BUILDING STORIES

Proptech, Green economy, economia circolare

Il rapporto realizzato da Fondazione Symbola e Fassa Bortolo racconta questo riposizionamento e la crescente applicazione, su scale diverse, dei principi della Green economy e dell’economia circolare.

Si sperimentano, per esempio, efficienze e simbiosi industriali tra realtà diverse, per valorizzare i sottoprodotti di un’azienda o di una filiera trasformandoli in nuova materia per altre, mentre si studiano nei dipartimenti Ricerca e sviluppo delle imprese materiali più durevoli, riciclabili, salutari per l’uomo e l’ambiente.

Anche i cantieri sono al centro di grandi cambiamenti, come indicano le scelte di imprese che muovono sempre più verso la prefabbricazione dei componenti.

Il fotovoltaico e l’eolico ‘da balcone’

Centrale, in molte strategie aziendali, il tema dell’efficientamento energetico e termico, con tecnologie che spaziano dall’impiego di soluzioni per la produzione di energia da fonti rinnovabili – come il fotovoltaico o l’eolico ‘da balcone’ – fino a innovativi cappotti hi-tech per la forte riduzione delle dispersioni termiche.

Tecnologie e innovazioni che contribuiscono alla riduzione dell’inquinamento locale e dei gas serra, che hanno anche effetti diretti sul taglio delle bollette delle famiglie italiane. Si stima infatti che le differenze di costi tra un appartamento tradizionale e uno riqualificato dal punto di vista energetico possono arrivare a 1.500-2.000 euro l’anno, oltre al fatto che un immobile riqualificato dal punto di vista energetico vede aumentare il valore immobiliare più dell’investimento fatto.

Tecnologie per la gestione dell’acqua e dei rifiuti

Di grande attualità, poi, le tecnologie per la gestione della risorsa idrica e dei rifiuti, con soluzioni sempre più integrate, per esempio con la convergenza tra aree verdi, facciate e impianti idrici, o con i nuovi sistemi per migliorare gestione, separazione e stoccaggio dei rifiuti urbani e aziendali.

“Se vogliamo risparmiare nella bolletta energetica e dipendere meno dalle fonti energetiche straniere”, rimarca Realacci, “bisogna intervenire in modo urgente e massiccio nel mondo dell’edilizia e immobiliare, un settore che ci può consentire di tagliare i consumi di energia, anziché doverci chiedere dove andiamo a prendere il gas o il petrolio che non abbiamo in Italia”.

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, imprese, tecnologie e innovazione. In oltre 20 anni di attività, ho lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Mi piacciono i progetti innovativi, il teatro e la cucina come una volta.

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