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Daniel Debash (RockAgent): agenzie immobiliari al centro, ma digitalizzate

“Meno vetrine fronte strada, ma professionisti versatili che garantiscono professionalità, sicurezza e trasparenza: le tre cose che i clienti chiedono”, dice il founder e CEO di RockAgent. Che vede un mercato polverizzato, con troppi operatori senza le risorse per dotarsi di tecnologie digitali

Pubblicato il 13 Mar 2023

Daniel Debash, CEO RockAgent

La definizione che preferisce è quella di digital company, mentre la definizione coniata dal mercato è quella di agenzia immobiliare ibrida. Poco più che trentenne, Daniel Debash crede fermamente allo sviluppo del proptech. La sua startup, RockAgent, ha spinto forte in questi ultimi tre anni.

Chiuso nel 2019 un round di finanziamento di 3 milioni con l’intervento dell’israeliana Sarona Partners 365x, Debash non si è fermato neanche un attimo. “Nel nostro Dna c’è la tecnologia alla quale affianchiamo un approccio umano molto importante. Noi non puntiamo alla disintermediazione, ma crediamo che l’agente immobiliare debba restare al centro, certo un agente immobiliare nuovo, molto professionale perché dotato di tutti gli strumenti digitali per fare al meglio il suo lavoro”.

RockAgent, basta con le agenzie immobiliari fronte strada

Debash ricorda come la scelta di un’agenzia quando si decide di vendere sia ancora legata a vecchi schemi: “Si sceglie l’agenzia sotto casa perché convinti che conosca meglio la zona o ci si affida con il passaparola ad una catena perché ha molte agenzie. Il nostro è un modello diverso, che prevede una rete di professionisti con tutte le competenze e i servizi digitali, oggi fondamentali. Come spiegavo già quando ho fondato RockAgent, mi sono immaginato come sarà l’agenzia tra 10 anni. E la risposta è quella che proponiamo noi: meno vetrine fronte strada, ma professionisti versatili che garantiscono professionalità, sicurezza e trasparenza: le tre cose che i clienti chiedevano e che continuano oggi a chiedere”.

Il team di Rock Agent

Un modello di mediazione basato sulla tecnologia digitale

Con alle spalle studi in economia e commercio a Roma, periodi di studio tra Parigi, Londra e Torino alla business school Escp Europe e uno stage in consulenza a New York, Debash ha fatto anche un’esperienza in Immobiliare.it: “Ed è lì – continua – che ho compreso come il settore della mediazione immobiliare andasse evoluto, partendo da un modello di business nuovo, che cogliesse le nuove opportunità che il mercato offriva e fosse disegnato sulla base degli agenti. In pochi anni abbiamo costruito uno staff di 30 persone, di cui il 55% sono donne, che pone al centro una mediazione di stampo nuovo e lo sviluppo della tecnologia. Il 90% dei nostri software viene sviluppato in house”.

“RockAgent ha una rete di oltre 100 agenti in 15 città con uffici aperti al pubblico. I nostri clienti sanno di trovarci sempre. Solo al servizio di customer service abbiamo dedicato sei persone, che non lasciano mai il cliente da solo. Puntiamo molto sull’analisi dei dati e sull’intelligenza artificiale per proporre sempre la giusta valutazione di un immobile a garanzia di chi vende ma anche di chi compra. Utilizziamo diversi tool che ci permettono di stabilire una corretta strategia di commercializzazione. Ogni immobile è un caso unico, che va proposto nel modo migliore sulle piattaforme di vendita ma anche nel rapporto con i clienti. Le nostre provvigioni tengono conto di questo, cerchiamo sempre di fare, ripeto, l’interesse delle due parti”.

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Il futuro delle agenzie immobiliari

Tornando al tema del futuro delle agenzie e del settore, Debash vede uno scenario ben definito. In Italia ci sono oltre 30mila agenzie organizzate solo al 26% in franchising, mentre la stragrande maggioranza sono imprenditori a marchio proprio che spesso non hanno le risorse per adeguarsi e affrontare i cambiamenti del mercato e vivono la digitalizzazione come una minaccia. Noi ci rivolgiamo a loro con una selezione molto rigida. Per mantenere alto il livello della rete di professionisti, l’agente che viene da noi affronta almeno quattro colloqui, ma sa di poter contare su una rete di persone e strumenti che permette di accorciare i tempi di vendita grazie ad un’attività di marketing digitale evoluta”.

Anche sul futuro del settore in tempi di aumento dei tassi e incertezze macroeconomiche, Debash vede positivo. “L’ultimo triennio è stato a dir poco frizzante dal punto di vista delle compravendite residenziali. Se prendiamo in esame il 2021 ci sono state oltre 740mila compravendite. Il settore sconterà l’aumento dei tassi sui mutui e la fine della politica dei bonus fiscali, a cominciare dallo sconto in fattura per le ristrutturazioni, ma continuerà a crescere perché cambiano le esigenze degli italiani. I grandi appartamenti nei centri storici della categoria dei boomer verranno divisi, valorizzati. I giovani cercano nuove soluzioni”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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Davide Banfo

Giornalista e viaggiatore curioso. Dopo aver iniziato alla Gazzetta del Popolo, ho lavorato con incarichi diversi in alcune redazioni e in diversi settori di Repubblica: Torino, Bari, Roma, Milano e poi di nuovo a Roma.

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