L'OPERAZIONE

L’italiano Luca Bovone crea il polo mondiale del co-living: Habyt si fonde con l’asiatica Hmlet

Fondata a Berlino nel 2017 da Luca Bovone, Habyt è una delle proptech più promettenti in Europa. Con la fusione diventa il leader globale del co-living, con una presenza in 10 Paesi e 20 città

Pubblicato il 12 Apr 2022

Luca Bovone, fondatore e Ceo di Habyt

Fino a ieri era già la più grande società europea di co-living, e aveva da poco annunciato l’acquisizione dell’italiana Roomie. In occasione del suo quinto compleanno la scaleup PropTech Habyt, fondata e guidata dall’italiano Luca Bovone, festeggia con la fusione con Hmlet, la più grande società di co-living dell’Asia Pacific, creando in questo modo il più grande operatore mondiale del comparto.

Hmlet è il principale marchio di alloggi flessibili in Asia, che sconvolge il mercato degli affitti di case offrendo alle città una soluzione di alloggio curata, conveniente e senza impegni burocratici (come le scadenze delle bollette domestiche).

Il mondo della ‘con-vivenza’, intesa come abitare condividendo spazi e strutture comuni, è un settore del PropTech in forte espansione e accelerazione. E, come capita spesso in questi casi, quando un mercato si sta sviluppando a pieno ritmo, si assiste a fusioni e acquisizioni che ne cambiano i contorni e i protagonisti, ‘pesci grossi’ mangiano quelli più piccoli, oppure, come in questo caso, due realtà importanti decidono di unirsi, di unire forze e risorse.

Co-living, un nuovo colosso mondiale con il marchio Habyt

L’operazione che mette insieme Habyt e Hmlet (sotto il marchio Habyt) è la nuova mossa e l’ulteriore conferma di questa tendenza e del fermento nel PropTech e nel co-living. Con l’inizio della pandemia globale, la possibilità per molti di scegliere dove vivere senza essere legati a un ufficio fisico si è rivelata un’enorme opportunità per il settore. Un’impronta veramente globale è fondamentale per offrire ai clienti una soluzione abitativa affidabile e tecnologicamente avanzata ovunque vogliano trasferirsi.

Il nuovo gruppo è un vero protagonista globale del settore e gestirà oltre 8mila unità immobiliari in tutto il mondo, che coinvolgono circa 15mila inquilini ogni anno. La fusione annunciata oggi segue l’acquisizione da parte di Habyt del principale operatore italiano di co-living, Roomie, conclusa a marzo, e persegue l’obiettivo dell’azienda di continuare crescere.

Habyt, dalla fondazione nel 2017 alla crescita del 300%

Fondata nel 2017 da Luca Bovone, ex dipendente di Dropbox Europe, Habyt è ora presente in 11 Paesi e 24 città, e sta così guidando il consolidamento del settore in un mercato che prevede una crescita del 300% nel 2022. Dopo aver quintuplicato il fatturato nel 2021, la società prevede di triplicare nel 2022, anche attraverso ulteriori acquisizioni.

Con Habyt, chiunque può affittare un’unità abitativa completamente arredata e assistita per un periodo di tempo illimitato, con tutte le bollette incluse in un’unica rata mensile. “Il concetto flessibile di living e l’app di Habyt verranno implementati in tutti i mercati”, spiegano gli operatori del colosso PropTech, “consentendo ai membri di spostarsi facilmente tra le località, accedere ai servizi premendo un pulsante dello smartphone, e connettersi con comunità che condividono la stessa filosofia di vita”.

I finanziamenti degli investitori internazionali

Habyt ha recentemente chiuso un round di finanziamento – che ha portato il capitale totale raccolto a 50 milioni di dollari – da investitori guidati da Burda Principal Investments e Sequoia Capital, e anche da un nuovo investitore Sasscorp, che rimarranno tutti come azionisti del nuovo gruppo Habyt. Al round hanno partecipato anche Vorwerk Ventures, Aldea Ventures e Inveready. Questo finanziamento consentirà all’azienda di continuare a crescere e di espandere la presenza in nuove città strategiche nella regione dell’Asia Pacifica.

“Habyt continuerà a cercare opportunità di crescita in nuovi mercati e segmenti per concretizzare la sua mission di guida della rivoluzione di questo settore, consentendo alle persone di vivere in modo flessibile ovunque in tutto il mondo”, sottolinea Luca Bovone, Ceo dell’azienda. Che rimarca: “sono lieto di accogliere la famiglia Hmlet nel nostro gruppo e di unirci sotto un unico marchio per consolidare ed espandere ulteriormente la nostra offerta ai clienti. Il bisogno di una vita senza burocrazia, senza problemi e pienamente accessibile è più sentito che mai, e l’annuncio di oggi è solo il primo passo”.

Sviluppare i modelli abitativi del futuro

 Habyt sarà guidata in Asia Pacific dal Ceo di Hmlet, Giselle Makarachvili. Con 1.200 unità a Singapore, Hong Kong e Tokio, il gruppo continuerà a puntare alle principali città hub della regione e prevede di raggiungere le 2.300 unità abitative nell’area asiatica entro la fine del 2022.

Guardando al futuro, Habyt ha in programma di creare nuovi concept come community di abitazioni multi generazionale, puntando a creare i modelli abitativi del futuro al servizio di una fascia demografica sempre più larga.

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, imprese, tecnologie e innovazione. In oltre 20 anni di attività, ho lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Mi piacciono i progetti innovativi, il teatro e la cucina come una volta.

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