L'INTERVISTA

Emanuele Arpini (IWG): “Il nuovo ufficio per il lavoro ibrido: tecnologia e flessibilità”

Il gruppo IWG è presente sul mercato con i marchi Regus, Spaces, Signature, Copernico e HQ. Emanuele Arpini, Regional Marketing Director Emea e Latam, spiega i vantaggi – per aziende e lavoratori – degli uffici in strutture condivise. “Nei prossimi 10 anni questo settore diventerà il 30% del mercato”

Pubblicato il 11 Gen 2023

Emanuele Arpini, Regional Marketing Director Emea e Latam

Tremilacinquecento centri in circa 1000 città di 120 Paesi. In queste tre cifre c’è l’identità e lo sviluppo del gruppo Iwg, leader mondiale nelle soluzioni del cosiddetto lavoro ibrido, nuova frontiera dello smart working. Forte di marchi internazionali come Regus, Spaces, Signature, Copernico e HQ, il gruppo IWG in Italia ha conosciuto una crescita impetuosa passando dai 9 centri del 2014 ai 95 del 2022. Il gruppo, con i suoi vari brand, dispone di oltre 5600 uffici privati, 967 scrivanie in coworking e 453 sale riunioni. Ne parliamo con Emanuele Arpini, Regional Marketing Director Emea e Latam dopo diverse esperienze in Italia e all’estero con alcune multinazionali.

“Il nostro concetto è la flessibilità sia per le aziende ma anche per i lavoratori dipendenti o autonomi. La pandemia e la richiesta di spazi nuovi sono stati ovviamente un booster, ma la domanda di location diverse dal tradizionale palazzone nei centri urbani o accanto ad uno stabilimento era partita già da diversi anni. Quello che facciamo e che si può riassumere in questi semplici concetti è offrire postazioni di lavoro migliori, più sostenibili, più salubri ma anche più stimolanti. Alle aziende diamo inoltre la possibilità di spendere meno, di tenere sotto controllo tutte le spese”.

Lavoro ibrido, la locazione tradizionale degli uffici non funziona più

Qual è la convenienza per le aziende della nuova dimensione dell’ufficio?

“Pensiamo alla situazione italiana fatta di grandi, medie e tantissime piccole aziende. Nella vecchia filosofia aziendale la sede per gli uffici era non soltanto il proprio biglietto da visita ma anche un asset. Adesso le aziende sono flessibili in tutti i sensi nel senso che possono cambiare dimensioni, luogo di insediamento ma anche business. L’attuale modello di locazione per uffici, che prevede di solito contratti per 7 anni, si può rivelare una zavorra non solo per i conti ma anche per lo sviluppo. Noi offriamo la massima flessibilità. Da noi le aziende possono affittare da 1 a 1000 postazioni di lavoro. I nostri contratti sono anche loro flessibili nel senso che possono durare da un’ora ad anni. Quasi tutte le aziende che fanno accordi con le nostre strutture, che offrono sempre soluzioni su misura, restano sempre per tempi più lunghi. Noi abbattiamo i costi generali legati alla gestione dalla manutenzione ordinaria a quella straordinaria, dai servizi di vigilanza alle spese per il riscaldamento o il condizionamento. Da noi si può prendere un piano intero o anche una postazione per il coworking”.

Quella che voi avete battezzato l’hybrid way of working?

“Ed è esattamente il nostro punto di forza. Offrire con i diversi brand una vasta gamma di soluzioni che per le aziende possono essere spazi tradizionali con il massimo comfort e dotati delle tecnologie più avanzate o gli uffici virtuali dove una società può allocare la sua sede legale ed avere servizi di concierge dal ritiro della posta ad un centralino. Alle aziende offriamo poi anche contratti di membership per i propri dipendenti che possono così lavorare in sedi diversi nella stessa città, nello stesso paese o addirittura in giro per il mondo vista la nostra capillare presenza”.

I vantaggi degli uffici flessibili, per aziende e lavoratori

Ma quali sono i vantaggi per il lavoratore?

“Una recente ricerca che abbiamo commissionato a livello europeo rileva come il 72% dei dipendenti di una società è disponibile a barattare il 10 per cento della propria remunerazione con una soluzione di lavoro vicino a casa o comunque più comoda. E non è soltanto il problema del commuting, cioè del tempo e delle spese che affrontano i cosiddetti pendolari. I nostri spazi sono generalmente più accoglienti, più funzionali. Noi abbiamo una grande esperienza e lavoriamo molto nel rendere i nostri spazi di lavoro belli e funzionali con soluzioni anche premium per particolari esigenze. I nostri centri mettono a disposizione lounge, sale meeting, spazi per incontri, bar e anche ristoranti. Sono luoghi che agevolano i rapporti, aumentano gli scambi professionali e la produttività”.

Gli investimenti sulla tecnologia e l’uso del digitale

Ma dal punto di vista tecnologico quali sono stati i vostri Investimenti?

“Il nostro è un gruppo che si muove su diversi piani e che investe molto sulla tecnologia e sulla digitalizzazione. Con la nostra app si può ad esempio gestire al meglio la propria membership, arrivando addirittura a prenotare o disdire una scrivania. Mettiamo questa tecnologia a disposizione dei nostri partner che sono devoloper o proprietari immobiliari e recentemente ci siamo mossi nella direzione di offrire in franchising i nostri marchi dando anche esclusive territoriali”.

Quale scenario vede per il vostro comparto e come vi muoverete in Italia?

“Attualmente il nostro settore vale dal 3 al 5% dell’intero comparto degli uffici in locazione, ma nel 2030, cioè fra meno di 10 anni, arriverà al 30 per cento. In Italia continuiamo a crescere e ora puntiamo al Sud e alle Isole, prima in Puglia con un’ulteriore espansione in Sardegna e poi in Sicilia”.

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Davide Banfo

Giornalista e viaggiatore curioso. Dopo aver iniziato alla Gazzetta del Popolo, ho lavorato con incarichi diversi in alcune redazioni e in diversi settori di Repubblica: Torino, Bari, Roma, Milano e poi di nuovo a Roma.

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