Clean Tech, che cos’è e che cosa può fare per il Real Estate: esempi e startup

Il Clean Tech, ovvero le tecnologie in grado di ridurre l’impatto ambientale, è un settore di grande importanza per il Real Estate e il Proptech perché permette di ridurre i consumi di energia, migliorare la qualità nell’aria degli edfici e, in genere, aumentare la sostenibilità di edifici e costruzioni

Pubblicato il 22 Apr 2022

Clean technology, o Clean Tech, è il termine di solito usato per indicare il settore delle ‘tecnologie pulite’, ovvero tutte quelle soluzioni e sistemi che riducono, o eliminano del tutto, l’impatto ambientale e l’inquinamento di una determinata attività, ne migliorano l’efficienza energetica, fanno un uso più razionale delle risorse naturali e tagliano emissioni, scarti e rifiuti.

Quello delle Clean Tech è un panorama molto vasto, i cui confini risultano anche sfumati, tant’è che il termine viene spesso utilizzato in modo intercambiabile con ‘Green Tech’.

In base ai dati dell’Energy and Strategy Group del Politecnico di Milano, quello del Clean Tech italiano è un mercato da oltre 30 miliardi di euro l’anno e oltre 150mila posti di lavoro: in Italia un’impresa su quattro ha già investito in ricerca e sviluppo, design e approccio sostenibile per diminuire l’impatto ambientale del proprio business e risparmiare energia.

L’uso di tecnologie ‘clean’ è importante anche nel Real Estate, settore in cui  l’uso di fonti di energia rinnovabili, la razionalizzazione dei consumi energetici, ad esempio negli edifici e nell’illuminazione, il riciclo di rifiuti, la riduzione degli sprechi possono diventare un fattore competitivo.

Real Estate, PropTech e Clean Tech

A spingere la crescita delle Clean Tech anche nel Real Estate e nel PropTech è senza dubbio la sempre maggiore attenzione nei confronti della sostenibilità ambientale, che porta le aziende a compiere scelte in grado di ridurre gli effetti del climate change. Ma, dal momento che non manca neanche l’attenzione ai costi, l’innovazione fa sì che sempre più spesso le tecnologie pulite hanno raggiunto livelli di efficienza che le rendono più performanti rispetto a quelle tradizionali, come nel caso delle energie verdi che possono costare sensibilmente meno di quelle di origine fossile.

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Startup

Aziende e startup Clean Tech operano su un’ampia gamma di attività, dalle energie rinnovabili (come eolico e solare) alle tecniche di riciclo dei rifiuti domestici, urbani o dei materiali di scarto, fino ai nuovi metodi di illuminazione e di gestione dell’aria negli ambienti.

Air quality indoor: le soluzioni per la qualità dell’aria in case e uffici

Secondo specifici studi di settore, l’aria presente negli spazi chiusi, come case, uffici, aziende, può essere fino a 5 volte più inquinata di quella all’esterno, per via di polveri sottili, particolati, altre sostanze nocive, e un ricambio e purificazione d’aria insufficienti.
È l’ambito di applicazione delle tecnologie per l’Air quality indoor (Aqi), in cui è specializzata ad esempio My Air Pure, una startup di Calco, nel cuore della Brianza, che nasce nel 2020, in piena emergenza sanitaria: ha progettato un dispositivo dedicato a sanificazione e purificazione dell’aria, che ha lo stesso nome dell’azienda. I soci sono Marco Stocola, amministratore delegato di My Air Pure, Marco Varisco, responsabile Ricerca e sviluppo, e Nicoletta Casati, responsabile Finance. Insieme hanno messo a frutto la loro esperienza nel mondo dell’arredo di design, e in particolare nel settore dei Led ad alta tecnologia di ultima generazione, sviluppando un prodotto capace di rispondere a nuovi bisogni abitativi legati alla qualità dell’aria all’interno degli edifici. Con questo sistema, l’aria viene aspirata da un ventilatore a pale, capace di trattare fino a 180 metri cubi di aria all’ora o, nella versione tower, fino a 270 metri cubi l’ora. In poco tempo viene sanificata l’aria di ambienti da 60 a 90 metri quadri.

Nel settore dell’Air quality indoor è specializzata anche Aura, startup milanese che realizza pareti ‘purificanti’ e traspiranti, attraverso la combinazione tra vegetazione e sistemi di filtraggio dell’aria interna agli immobili e immissione di aria pulita e purificata. All’interno di uffici, centri direzionali, palestre, scuole, open space e spazi di co-working, come Copernico a Milano, Aura crea delle ‘pareti verdi’ – sempre più spesso già inserite nella progettazione dell’edificio – che riducono l’inquinamento dell’aria e l’impatto delle sostanze nocive. La startup PropTech, nata nel 2020, è quindi specializzata in Air purification, Green building, Sustainable architecture e biofiltration, e ha chiuso un pre-seed da 160mila euro.

Il minieolico che cattura il vento in città per produrre energia pulita

Un altro ambito di applicazione delle Clean Tech al Real Estate è ad esempio quello del minieolico che cattura il vento in città. È il caso della Windcity di Padova, produttrice di turbine eoliche per le aree urbane, che si è sviluppata all’interno di Progetto Manifattura, incubatore dedicato alle tecnologie green.

Il vento in città è caratterizzato da frequenti cambi di velocità. Per questo in Windcity – società è guidata da Tommaso Morbiato, founder, Ceo e capo del settore ricerca e sviluppo – hanno pensato a un sistema a geometria variabile adatto a venti irregolari. Rispetto alle turbine convenzionali, in ambito urbano e a quote inferiori a 50 metri, il sistema a geometria variabile può raggiungere un più 80% di energia prodotta, offrendo nuove prospettive al settore del minieolico. Queste speciali turbine si regolano autonomamente e riescono a performare anche in condizioni in cui le tradizionali turbine potrebbero fermarsi.

Possibili applicazioni riguardano edifici industriali, commerciali, aree urbane ad alto transito di veicoli, come stazioni, aeroporti, autostrade, perché questi pannelli sono in grado di catturare anche la massa d’aria spostata dal movimento dei veicoli.

Le piste ciclabili ecosostenibili e “digitali”

La startup milanese Revo, fondata nel 2018, con la sua soluzione mOOve punta a riempire le strade delle città di piste ciclabili ecosostenibili e tecnologiche. L’innovazione di mOOve sta in un pannello modulare, prefabbricato, in plastica e gomma riciclata, che può essere collocato senza necessità di scavi o lavori stradali su qualunque superficie. Una volta posati, questi pannelli totalmente green ed ecologici, diventano percorsi ciclabili che oltre a incentivare la mobilità sostenibile, con benefici in termini di riduzione dello smog, consentono di riciclare i materiali più inquinanti in circolazione.

Dotati di sensori, illuminazione a Led integrata, connettività e segnaletica, i pannelli ideati da Revo salvaguardano la sicurezza dei ciclisti e sono anche in grado di raccogliere dati e informazioni. Attraverso alcuni sensori, infatti, l’innovativa pista ciclabile non solo segnala eventuali guasti, ma fornisce in tempo reale anche dati e informazioni ambientali sulla qualità dell’aria.

Il materiale utilizzato per le piste ciclabili mOOve si presta, poi, anche ad altri usi. I pannelli, infatti, possono essere adattati diventando all’occorrenza tappeti riscaldati antigelo, pannelli solari carrabili, colonnine di ricarica elettrica. Una soluzione innovativa che si è anche aggiudicata il premio Idea, l’Innovation Dream Engineering Award, promosso dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Milano.

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, imprese, tecnologie e innovazione. In oltre 20 anni di attività, ho lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Mi piacciono i progetti innovativi, il teatro e la cucina come una volta.

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